Le opere i cui diritti patrimoniali sono decaduti in quanto sono trascorsi più di 70 anni solari dalla morte dell'autore, possono essere liberamente utilizzate.
Il primo gennaio di ogni anno, quindi, una parte del patrimonio culturale diventa liberamente disponibile per chiunque: le opere in Pubblico Dominio si possono stampare, copiare, eseguire in pubblico, mettere in scena, tradurre, riprodurre su ogni supporto, digitalizzare e altro ancora, senza obbligo di indennità o autorizzazione preventiva.
Le Biblioteche di Scienze Umanistiche ne promuovono la conoscenza tramite la partecipazione a eventi come il Festival del Pubblico Dominio, il Bibliotour, la Notte dei Ricercatori e TorinoCheLegge.
Inoltre rendono disponibili opere in Pubblico Dominio tramite la piattaforma Opal (le cui cinquecentine sono presenti anche su edit16) e il progetto Internet Archive, e partecipano a progetti di Ateneo di digitalizzazione come L'università di Torino nella Grande Guerra e DigitUniTO.
Per saperne di più sulle attività delle Biblioteche Unito sul Pubblico Dominio, visitare questa pagina.